mercoledì 1 maggio 2013

Ayrton Senna, un addio lungo quasi vent'anni...


Questa foto, scattata da me tempo fa nel parco dell'autodromo di Imola, riassume quella che è stata la carriera dello straordinario Ayrton Senna. Bandiere, messaggi, fiori e quella statua che lo raffigura, pensieroso, in un momento di riposo che purtroppo Ayrton si è preso da un pò. Ogni anno noi appassionati stiamo lì a ricordarlo, perchè grande è stato il dolore, la perdita e la maniera così violenta con cui se n'è andato. Ripeteva sempre che guidare, correre e vincere era quello che amava, anche se sapeva che in un attimo potevi andartene e capisci di non essere nessuno. Ecco, proprio così è stato. E tu che sei una persona normale tutti i giorni, rimani allibito di fronte ad eventi del genere e finisci per non dimenticarli più. Perché gente come lui era, ed è ancora, leggenda.


Comincia tutto nel 1985 ad Estoril, ovviamente sotto la pioggia, con quella Lotus Renault 97T nero-oro...

Ma prima ancora, nel 1984, l'anno dell'esordio in F1, il giovane Ayrton arriva come una tempesta, assieme all'acqua, suo elemento naturale. Lo scenario è il Gp di Montecarlo, il suo territorio preferito. La vettura è la modesta Toleman Hart TG184 di Rory Byrne...


Da quel giorno tutti, campioni compresi, iniziarono a temere quel ragazzo che arrivava da lontano e che di strada ne avrebbe fatta ancora tanta.

Come l'anno scorso, non mi va di ricordare l'incidente di Imola. Preferisco riportare alla mente le imprese di Ayrton, quelle che regalano gioia a chi segue il motorsport e ha un senso di profonda gratitudine nei confronti di chi come Senna ha dato tutto per questo sport.

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